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T’accarezza l’alba

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T’accarezza l’alba
nella coltre dei sogni.

Riposi fra lenzuola d’onirica tregua
il tuo guanciale color cielo
l’ultimo raggio della luna d’argento
la sognante illusione dilegua
nel tenue velo.

T’abbraccia dolce il vento del mattino,
nello sguardo di mare dei tuoi occhi
l’entusiasmo appassionato d’un bambino.

Nel palpito d’un rimpianto mai sopito
ecco risplende sospirata
la tua dolce Barberino.

T’ascolta attenta la tramontana
nel meriggio dorato.

Si desta la Memoria
I ricordi ti prendono
con tenerezza paterna fra le braccia
e nel fremito del Tempo
ti ritrovi sul sentiero dei sospiri
nel soave passato.

La tua scuola,
le gioiose corse in grembiule e fiocco di un bambino,
i poggi, la campagna,
la romanica chiesa e l’ombroso sagrato….

Nella malinconica sinfonia dei ricordi
il dolore dell’oggi
s’assopisce placato.

E all’ombra della maestosa quercia
sotto l’antico porticato
l’incanto d’una volta è rinato.

Nello sguardo struggente
d’amore foriero
nel sorriso malinconico d’una giovane donna
il Tempo ritrovato
ti attende sull’agreste sentiero,
al limite del bosco di ulivi.


Tramonterà il sole
in pioggia di raggi dorati
nel bacio di porpora
e d’ametista di fragranti viole.

Nella malinconia del crepuscolo
dei giorni andati
le nostre solitudini s’inebrieranno di sole.
Dolce
sarà il sussurro d’amorevoli parole.

Nel palpito di tenerezza d’un abbraccio
ci saremo ritrovati.

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